Milano, Palazzo Reale
Orari: lunedì, martedì e mercoledì dalle 9.30 alle 19.30
giovedì, venerdì e sabato dalle 9.30 alle 22.30
domenica dalle 9.30 alle 21
Ingresso: € 11 con audioguida gratuita
La mostra presenta le opere di uno degli artisti più famosi al mondo: Vincent Van Gogh. La rassegna, a cura di Kathleen Adler, presenta una lettura dell'opera di Van Gogh del tutto inedita e si focalizza sulle tematiche legate ad Expo 2015: la terra e i suoi frutti, l'uomo al centro del mondo reale, la vita rurale ed agreste strettamente lagata al ciclo delle stagioni. In un'epoca in cui la maggiorparte degli artisti rivolgeva lo sguardo verso il paesaggio urbano, frutto dell'industrializzazione europea della fine del XIX secolo - come accadeva appunto ai neoimpressionisti - Van Gogh sposta la sua attenzione verso il paesaggio rurale e il mondo contadino. La vita e le mansioni della tradizione agreste diventano per lui materia di studio: dai primi disegni realizzati in Olanda fino agli ultimi capolavori dipinti nei pressi di Arles, Van Gogh esprime la propria affinità verso gli umili, immedesimandosi con loro e rappresentando il loro dignitoso contegno.
Appena ci affacciamo alla prima sala di questa stupenda mostra, siamo accolti da L'Autoritratto del 1887, concesso dal Kroeller-Mueller Museum. Inutile dire che si tratta di una tela importantissima e stupenda e che ci fa capire immediatamente la grandezza di questo pittore. Imperdibili le tele presenti nell'ultima sala, che ci mostrano l'ultimo Van Gogh, quello delle pennellate nervose, ma che ha acquisito una maestria da vero genio nella rappresentazione dei paesaggi che lo circondano. La mostra mi è molto piaciuta, ma devo dire che per me è stata una sorta di conferma, perché avevo avuto modi di apprezzare "Vincent" direttamente ad Amsterdam. Quindi una conferma, che mi ha entusiasmato, soprattutto nelle tele più famose. Un po' meno negli studi a matita. Inutile dire che si tratta di un vero grande della pittura e che ovviamente non potevo lasciarmi sfuggire questa mostra. Chissà quando avrò ancora l'opportunità di ammirare un Van Gogh dal vivo! Peccato per i folti gruppi di studenti: avrei pagato per potere essere lasciata un po' da sola, in contemplazione, davanti a questi dipinti di rara bellezza. Peccato anche per il fatto che la mostra fosse piuttosto piccina: arrivati all'ultima sala, mi sono ritrovata a pensare che avrei continuato volentieri ad ammirare questi capolavori.Quanto alla coda: beh, ovviamente era interminabile, ragion per cui, memore dell'ultima mostra, in cui avevo sofferto freddo e gelo, stavolta ho fatto una prenotazione dei biglietti, tramite il call center. Certo, devi dare un giorno e un'orario e quindi se per caso ti ritrovi in mezzo ad un imprevisto, ci perdi il costo del biglietto, ma ero talmente decisa ad andarci che non mi avrebbe fermato niente e nessuno.
Paesaggio con covoni di grano e luna che sorge, 1889 |