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giovedì 31 dicembre 2015

GIOTTO, L'ITALIA

Dal 2 settembre 2015 al 10 gennaio 2016  
Milano, Palazzo Reale

Orari: lunedì dalle 14.30 alle 19.30
martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9.30 alle 19.30
giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30

Ingresso: € 12 con audioguida gratuita

La mostra di Giotto ha portato finalmente in città un artista protagonista della storia d'Italia, che nella sua grandiosa carriera lavorò anche a Milano.
Al fine di celebrare l'importanza di Giotto nel contesto milanese e lombardo, viene così dedicata al maestro fiorentino un'importante mostra che propone al pubblico tredici capolavori, dai quali si evince l'evoluzione della rappresentazione che stravolgerà l'arte occidentale. Superando la bidimensionalità e l'arte grave e austera bizantina, Giotto ha dato inizio all'arte moderna, attraverso la resa dello spazio e della massa corporea e la caratterizzazione fisionomica delle sue figure; anticipando così le conquiste del Rinascimento e di Leonardo.
La mostra ci presenta l'evoluzione del linguaggio innovativo dell'artista fiorentino, che da Roma a Assisi, da Bologna a Firenze, da Rimini a Padova, giunse, poco prima della morte, anche a Milano, dove lavorò alla corte di Azzone Visconti, allora signore di Milano, per affrescare una parte di Palazzo Ducale. Affreschi ora purtroppo perduti.
Con importanti prestiti da musei italiani ed internazionali, la mostra di Giotto a Milano, è un percorso emozionante che rende omaggio all'artista, che a partire dai suoi contemporanei in poi, primo fra tutti Dante Alighieri, è stato riconosciuto come il grande innovatore dell'arte, padre della'arte moderna italiana.
La mostra è allestita molto bene e mi ha lasciato con l'idea che non fosse troppo lunga da annoiare, ma nemmeno troppo breve, da poter pensare... tutto qui?!



Polittico Baroncelli, 1330 circa







martedì 24 novembre 2015

Daniel Craig è l'agente segreto 007 James Bond

Spectre 007
(Regno Unito e Stati Uniti d'America, 2015)
Regia: Sam Mendes
Cast: Daniel Craig, Léa Seydoux, Monica Bellucci, Ralph Fiennes
Genere: azione, avventura, thriller, spionaggio
Tema musicale: Wrinting's on the Wall - Sam Smith


Seguendo le direttive contenute in un messaggio postumo del precedente M, James Bond si reca a Città del Messico dove uccide Marco Sciarra, membro di un'ignota organizzazione criminale che stava pianificando un attentato. Bond prende l'anello dell'uomo e torna a Londra, dove il nuovo M, Gareth Mallory, lo sospende per aver agito senza autorizzazione, causando un grave incidente diplomatico. Successivamente, M incontra il nuovo capo dei servizi segreti congiunti, Max Debingh (nome in codice "C"), che lo informa della sua volontà di unire i servizi segreti di tutto il mondo e le loro conoscenze per poter sospendere l'"antiquato" programma 00. A tal proposito, Debingh vorrebbe far approvare un programma, chiamato i "Nove Occhi", che però non riesce mai a raggiungere l'unanimità dei voti; M rimane scettico riguardo al progetto, paragonandolo ironicamente al Grande Fratello orwelliano. Sempre seguendo le ultime volontà dell'ex-M, Bond si reca segretamente a Roma per presenziare al funerale di Sciarra, facendo conoscenza della vedova dell'uomo, Lucia. Dopo averla sedotta, riesce ad infiltrarsi nella riunione dell'organizzazione di cui il marito faceva parte, ma viene scoperto dal capo di questa, Franz Oberhauser, una figura appartenente al passato dell'agente segreto. In ogni caso, prima di dover fuggire, Bond scopre che tale organizzazione gestisce numerosi traffici illegali ed è collegata a diversi attentati avvenuti di recente.
James si mette quindi alla ricerca di un uomo che l'organizzazione di Oberhauser vuole eliminare e, con l'aiuto di Eve Moneypenny, scopre che si tratta del suo vecchio nemico Mr. White. L'agente lo rintraccia in un isolato chalet austriaco, dove White, debole e morente per un avvelenamento da tallio inflittogli dall'organizzazione, si sta nascondendo; l'uomo, prima di suicidarsi, fa promettere all'agente che proteggerà sua figlia, Madeleine Swann, ed in cambio questa condurrà Bond a L'Americain, che porterebbe James più vicino ad Oberhauser.
James raggiunge la clinica privata sulle Alpi in cui Madeleine lavora come psicologa, e lì viene raggiunto anche da Q a cui consegna l'anello dell'organizzazione affinché possa essere esaminato. Dopo aver salvato Madeleine da alcuni uomini di Oberhauser, Bond viene ragguagliato da Q; all'organizzazione, chiamata SPECTRE, erano in qualche modo affiliati anche vecchie nemesi dell'agente quali Le Chiffre, Dominic Greene, Mr. White e Raoul Silva, tutti collegati tra loro da una sola persona, Franz Oberhauser, che però pare essere morto vent'anni prima in una valanga assieme al padre. Dopo che un violento attentato della SPECTRE colpisce Città del Capo, anche il governo sudafricano decide di aderire al programma Nove Occhi, che viene quindi approvato all'unanimità. Madeleine e James giungono a Tangeri, in Marocco, e, in una vecchia stanza d'albergo (chiamato appunto L'Americain) che un tempo White affittava per sé stesso e per la propria famiglia, trovano una mappa e delle indicazioni che li conducono nel bel mezzo del deserto. Là vengono raggiunti da un autista che li conduce alla base della SPECTRE, situata in un cratere da meteorite nel deserto. Qui, Oberhauser si rivela essere in combutta con C, e di aver organizzato gli attentati ai danni degli stati restii ad approvare il programma Nove Occhi, finanziato e progettato da Oberhauser stesso, perché questo potesse essere approvato.
Oberhauser imprigiona Bond e Madeleine, rivelando la sua identità; è il figlio dell'uomo che crebbe Bond dopo che questo rimase orfano in giovane età. Invidioso delle attenzioni riservate dal padre al giovane James, uccise il genitore e si finse morto, entrando nel mondo del crimine con nuovo nome: Ernst Stavro Blofeld. L'uomo si prefisse l'obiettivo di far soffrire Bond, diventando "l'artefice delle sue sofferenze": molti dei lutti e delle difficoltà che l'agente segreto ha dovuto patire sono state infatti orchestrate da Blofeld e dalla sua SPECTRE. Infine, Blofeld tenta di praticare una lobotomia a Bond (per compromettergli la capacità di riconoscere i suoi conoscenti e le persone a cui tiene), ma questo si libera ed apparentemente lo uccide con un orologio-bomba fornitogli da Q, fuggendo con Madeleine dalla base della SPECTRE, che finisce distrutta da un'esplosione. Tornato a Londra, Bond, assieme a M, Moneypenny e Bill Tanner, compie una corsa contro il tempo per fermare Debingh ed il lancio dei Nove Occhi, che donerebbe potere illimitato alla SPECTRE. Mentre il gruppo di M penetra nella sede di C, Bond viene catturato e condotto nell'ex sede del MI6 (caduta in disuso dopo essere stata danneggiata dagli attacchi di Raoul Silva) davanti a Blofeld, vivo, ma sfigurato in volto. Il cattivo propone a Bond una scelta: morire nel tentativo di salvare Madeleine, intrappolata da qualche parte nell'edificio, che verrà distrutto dalle cariche esplosive piazzate dalla SPECTRE, o fuggire e sopravvivere, vivendo però con il rimorso di non aver salvato la ragazza.
Q riesce a fermare l'attivazione dei Nove Occhi, mentre Debingh muore nella lotta contro M, cadendo dal palazzo. James riesce a salvare Madeline ed insegue con un motoscafo sul Tamigi Blofeld che sta fuggendo su un elicottero. Bond riesce ad abbattere l'elicottero, ma nonostante sia incitato dallo stesso Blofeld a farlo, preferisce non uccidere il criminale e consegnarlo a M.
Tempo dopo, James si presenta da Q per ritirare la sua storica Aston Martin DB5 coupé, e con questa parte da Londra assieme a Madeleine.
Il film è stato accolto in maniera mista dalla critica cinematografica, dividendosi fra chi ha elogiato la pellicola e chi invece l'ha stroncata. Per quanto mi riguarda mi schiero dalla parte della critica italiana che è stata alquanto tiepida, sottolineando  la differenza tra questo capitolo della saga e Skyfall, rivelando che "in questo film resteranno delusi coloro che si aspettavano un post-Skyfall, mentre gli altri potranno serenamente godersi un buon action".






domenica 5 luglio 2015

Leonardo Da Vinci 1452 - 1519

Dal 16 aprile 2015 al 19 luglio 2015  
Milano, Palazzo Reale

Orari: lunedì dalle 14.30 alle 19.30
martedì e mercoledì dalle 9.30 alle 19.30
giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle 9.30 alle 24

Ingresso: € 12 con audioguida gratuita

La mostra monografica è la più importante mai realizzata sino ad ora in Italia. Si compone di dodici sezioni, che stanza dopo stanza ci accompagnano alla scoperta dell'attività poliedrica di Leonardo. Pittore, scultore, ingegnere, anatomista, musicista ed inventore, Leonardo fu attivo nei più disparati campi della scienza e dell'arte, ed è oggi considerato il più noto tra i protagonisti della cultura, non solo del Rinascimento, ma di tutti i tempi e di tutti i luoghi. Da un lato l’estro, dall’altro una mente razionale, così Leonardo viene identificato con l’immagine del Genio, grazie alla sua abilità di saper spaziare in ogni campo del sapere umano del suo tempo: dagli studi di anatomia alla progettazione di macchine da guerra, dalla fisica alla filosofia, dalla botanica alle lettere, dalla pittura alla scultura. Questa mostra rappresenta un'occasione unica  per ammirare e comprendere in una visione d’insieme la straordinaria complessità di questa figura come artista, pittore e disegnatore, e, in parte, la sua attività di scienziato e tecnologo, mai considerata nelle mostre sinora realizzate. Attraverso i suoi codici originali, oltre cento disegni autografi (di cui circa trenta dal celeberrimo “Codice Atlantico”) e un cospicuo numero di opere d’arte: disegni, manoscritti, sculture, incunaboli e cinquecentine provenienti dai più celebri Musei e Biblioteche del Mondo, tra cui: il Louvre, la Royal Collection Trust, il British Museum, il Metropolitan di New York, la National Gallery di Washington, la Pinacoteca Ambrosiana e i Musei Vaticani, scopriremo la sua genialità universale, simbolo della creatività italiana, figura leggendaria e anche simbolo di Milano e della sua attività eclettica nel campo delle arti, dell'industria e della tecnologia.
Significativo il numero di dipinti di Leonardo presenti in mostra: San Gerolamo della Pinacoteca Vaticana, Madonna Dreyfuss della National Gallery of Art di Washington, Scapiliata della Galleria Nazionale di Parma. Particolarmente importante, poi, il prestito di ben tre dipinti dal Museo del Louvre: Belle Ferronnière, Annunciazione, San Giovanni Battista.
La giornata era sicuramente tra le più torride di quest'estate ed io temevo di dover sottopormi ad una lunga coda sotto il sole. Invece, fortunatamente, non è stato così: coda zero. Le sale erano ampie e dotate di aria condizionata. Dato che non vi erano troppi visitatori, ho potuto godermi appieno queste magnifiche opere, che mi hanno veramente lasciato a bocca aperta. Spesso Leonardo da Vinci viene definito come l'uomo poliedrico e d'ingegno, che incarnò in pieno lo  spirito universalista della sua epoca, come a dire, che Leonardo era un po' figlio del suo tempo. Io non sono d'accordo; secondo me Leonardo è un genio indiscusso della sue epoca e anche di quelle successive, ancora attuale e incomparabile. Mi domando solo come mai ci fossero così pochi visitatori e tra l'altro per la maggior parte stranieri. Probabilmente gli italiani non sono in grado di apprezzare Leonardo, forse perché è un po' meno di impatto rispetto ad altri artisti, forse un po' più pubblicizzati. 


Ritratto di Dama (noto anche tradizionalmente come Belle Ferronnièredatabile al 1490-1495 circa


mercoledì 25 marzo 2015

Van Gogh L'uomo e la Terra

Dal 18 ottobre 2014 all'8 marzo 2015 (mostra proprogata sino al 15 marzo 2015) 
Milano, Palazzo Reale

Orari: lunedì, martedì e mercoledì dalle 9.30 alle 19.30
giovedì, venerdì e sabato dalle 9.30 alle 22.30
domenica dalle 9.30 alle 21

Ingresso: € 11 con audioguida gratuita

La mostra presenta le opere di uno degli artisti più famosi al mondo: Vincent Van Gogh. La rassegna, a cura di Kathleen Adler, presenta una lettura dell'opera di Van Gogh del tutto inedita e si focalizza sulle tematiche legate ad Expo 2015: la terra e i suoi frutti, l'uomo al centro del mondo reale, la vita rurale ed agreste strettamente lagata al ciclo delle stagioni. In un'epoca in cui la maggiorparte degli artisti rivolgeva lo sguardo verso il paesaggio urbano, frutto dell'industrializzazione europea della fine del XIX secolo - come accadeva appunto ai neoimpressionisti - Van Gogh sposta la sua attenzione verso il paesaggio rurale e il mondo contadino. La vita e le mansioni della tradizione agreste diventano per lui materia di studio: dai primi disegni realizzati in Olanda fino agli ultimi capolavori dipinti nei pressi di Arles, Van Gogh esprime la propria affinità verso gli umili, immedesimandosi con loro e rappresentando il loro dignitoso contegno.
Appena ci affacciamo alla prima sala di questa stupenda mostra, siamo accolti da L'Autoritratto del 1887, concesso dal Kroeller-Mueller Museum. Inutile dire che si tratta di una tela importantissima e stupenda e che ci fa capire immediatamente la grandezza di questo pittore. Imperdibili le tele presenti nell'ultima sala, che ci mostrano l'ultimo Van Gogh, quello delle pennellate nervose, ma che ha acquisito una maestria da vero genio nella rappresentazione dei paesaggi che lo circondano. La mostra mi è molto piaciuta, ma devo dire che per me è stata una sorta di conferma, perché avevo avuto modi di apprezzare "Vincent" direttamente ad Amsterdam. Quindi una conferma, che mi ha entusiasmato, soprattutto nelle tele più famose. Un po' meno negli studi a matita. Inutile dire che si tratta di un vero grande della pittura e che ovviamente non potevo lasciarmi sfuggire questa mostra. Chissà quando avrò ancora l'opportunità di ammirare un Van Gogh dal vivo! Peccato per i folti gruppi di studenti: avrei pagato per potere essere lasciata un po' da sola, in contemplazione, davanti a questi dipinti di rara bellezza. Peccato anche per il fatto che la mostra fosse piuttosto piccina: arrivati all'ultima sala, mi sono ritrovata a pensare che avrei continuato volentieri ad ammirare questi capolavori.Quanto alla coda: beh, ovviamente era interminabile, ragion per cui, memore dell'ultima mostra, in cui avevo sofferto freddo e gelo, stavolta ho fatto una prenotazione dei biglietti, tramite il call center. Certo, devi dare un giorno e un'orario e quindi se per caso ti ritrovi in mezzo ad un imprevisto, ci perdi il costo del biglietto, ma ero talmente decisa ad andarci che non mi avrebbe fermato niente e nessuno.

Paesaggio con covoni di grano e luna che sorge, 1889


venerdì 27 febbraio 2015

Marc Chagall - Una retrospettiva 1908-1985

Dal 16 settembre 2014 al 1 febbraio 2015 - Milano, Palazzo Reale

Orari: lunedì dalle 14.30 alle 19.30;
martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9.30 alle 19.30;
giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30

Ingresso € 11 con audioguida gratuita


La mostra monografica di oltre 220 opere è la più ricca retrospettiva mai dedicata in Italia al grande pittore russo innamorato dell'Europa. Si sono potuti ammirare la poesia e il colore dei dipinti dell'eclettico poeta con il pennello, Marc Chagall, sala dopo sala. Le opere, provengono da tutto il mondo e vanno dalle più conosciute al pubblico amante dell'arte, a quelle inedite. Le tele provengono da oltre cinquanta collezioni pubbliche e private e dai principali musei internazionali quali il MoMa, il Metropolitan Museum di New York, la National Gallery di Washington, il Centre Pompidou di Parigi e il Museo Nazionale Russo di San Pietroburgo. Quadro dopo quadro si svela la storia di Chagall che si intreccia per quasi un secolo con i drammatici eventi storici del XX secolo e con l'entusiasmo creativo delle avanguardie come il fauvismo, il cubismo e il surrealismo del Novecento. Guerra, distruzione, divisioni religiose ed etniche; l'amore, l'amicizia e la speranza; il viaggio, la fuga e il ritorno; la fantasia, i vividi colori e la costante gioia di vivere. Un viaggio che illustra cronologicamente le tappe artistiche del genio ebreo, nato in Russia a Vitebsk, oggi Bielorussia e sbocciato tra Parigi, la Costa Azzurra e la Provenza, il Portogallo, la Spagna e l'America. Niente da dire sulla mostra: completa. Forse sarò io che non ho compreso appieno questo artista, ma sinceramente tra i richiami all'iconografia biblica del Vecchio Testamento e dei Vangeli, le immagini dell'inconscio e della quotidianità, i fiori, le capre, il Cristo in croce che indossa lo scialle per la preghiera degli ebrei, il gallo, i rabbini, le spose, la pendola, il candelabro, l'ebreo errante, l'asino... il tutto coloratissimo... non so, io l'ho trovato pesantino. Un po' too much. 


Il compleanno, 1915