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sabato 23 agosto 2014

Klimt - Alle orgini di un mito


Dal 17 aprile 2014 al 13 luglio 2014 - Milano, Palazzo Reale

Orari: lunedì dalle 14.30 alle 19.30;
martedì, mercoledì e domenica dalle 9.30 alle 19.30;
giovedì, venerdì e sabato dalle 9.30 alle 22.30.

Ingresso € 11 con audio guida gratutita


La mostra, organizzata dal Comune di Milano, Palazzo Reale, realizzata in collaborazione con il Museo Belvedere di Vienna, presenta per la prima volta a Milano alcuni dei più noti capolavori provenienti dai più importanti musei. Però, chi si recherà a Palazzo Reale alla ricerca di un contatto ravvicinato con Klimt e ciò che lui incarna (che è poi quello che si ama delle sue opere) e cioè lo spirito della Secessione viennese, la versione austriaca dell'Art Nouveau francese, rimarrà un po' deluso, come lo sono stata io. Perché non c'è solo Gustav Klimt: c'è anche Ernst Klimt, il fratello scomparso precocemente, e c'è pure Georg Klimt, specializzato in rame a sbalzo e cornici. E poi ci sono gli amici e colleghi della Compagnia degli Artisti: Franz Matsch, Laufberger, Veith, Moser e tanti altri ancora. Insomma ci sono proprio tutti, tranne che Klimt. Infatti delle tele esposte, circa un centinaio, solo 20 portano la firma di Gustav Klimt; ma non solo, le opere che rappresentano il Klimt della Ver Sacrum (primavera sacra) della Secessione viennese, si contano sulle dita di una mano. C'è una riproduzione del fregio di Beethoven, c'è la celebre Salomè e c'è l'incompiuto Adamo ed Eva. Manca tutto il resto. Non ultimo il celebre "Il Bacio".
Quando so che sta per partire la mostra di qualche pittore che vorrei andare a visitare, mi riprometto sempre di essere una dei primi visitatori. Invece anche questa volta, e non è la prima, mi sono ridotta ad andare il giorno 12 luglio (la mostra chiudeva i battenti il 13). Uno dei lati positivi di andare fra gli ultimi, uno dei pochi lati positivi a dire la verità, è che almeno non fai la coda. Stavolta invece non è andata così: un'ora e mezza di coda prima di riuscire a fare il biglietto... meno male che la giornata era abbastanza nuvolosa e almeno non abbiamo sofferto, sotto il sole di luglio. Oltra alla coda, il lato negativo di tutto ciò è che una volta che entri nelle sale, c'è caos... non si riesce a muoversi con facilità, né a godersi appieno i quadri, per via della gente che si accalca davanti al tal dipinto o al tale altro. Se poi la tela è "importante" è quasi impossibile riuscire ad ammirarla nella sua pienezza, perché tutte le persone si concentrano lì davanti e a volte anche un po' maleducatamente, non si schiodano nemmeno con le cannonate (forse saranno colpiti dalla sindrome di Stendhal?!). Infine, l'audioguida: infilo le cuffie e parte il racconto e la spiegazione delle tele... nulla da dire nei confronti della voce narrante, né del traduttore del curatore della mostra, l'affermato studioso di Klimt e vicedirettore del Belvedere Alfred Weidinger, ma ORRORE... quando apre bocca la maggiore esperta di Klimt in Italia... vengo assalita da un forte accento siciliano, molto sgradevole!!! Per quanto riguarda la sua preparazione non mi permetto di mettere becco, anzi chapeau perché spiegava tutto nei minimi dettagli e parlando veramente con cognizione di causa, ma devo dire che si faceva molta fatica a seguirla perché l'accento era davvero molto forte per cui il tutto risultava molto fastidioso... io le suggerirei un piccolo corso di dizione... Nel complesso comunque per me è un grosso NO!

Salomé, 1909