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venerdì 21 febbraio 2014

Pollock e Gli Irascibili - La scuola di New York

Dal 24 settembre 2013 al 16 febbraio 2014 - Milano, Palazzo Reale

Orari: lunedì dalle 14.30 alle 19.30;
martedì, mercoledì e venerdì dalle 9.30 alle 19.30;
giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30.
Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura

Ingresso € 11 con audio guida gratutita

Paul Jackson Pollock (Cody, 28 gennaio 1912 – Long Island, 11 agosto 1956) è stato un pittore statunitense, considerato uno dei maggiori rappresentanti dell'Espressionismo astratto o Action painting.
Pollock era il più giovane di cinque fratelli e trascorse la sua gioventù tra l'Arizona e la California. Nel 1929 si trasferì a New York dove diventò allievo del pittore Thomas Hart Benton alla Art Students League.
Nell'ottobre del 1945 Pollock sposò una nota pittrice statunitense, Lee Krasner, e il mese successivo si trasferirono in quello che è ora conosciuto come il Pollock-Krasner House di Springs, Long Island. Peggy Guggenheim prestò loro la somma necessaria per pagare l'anticipo di una casa in legno con annesso un fienile, che Pollock trasformò in un laboratorio. Fu lì che perfezionò la sua celebre tecnica di pittura spontanea con cui faceva colare il colore direttamente sulla tela.
Pollock sviluppò quella che venne in seguito definita la tecnica del dripping (in italiano sgocciolatura). Per applicare il colore si serviva di pennelli induriti, bastoncini o anche siringhe da cucina. La tecnica inventata da Pollock di versare e far colare il colore è considerata come una delle basi del movimento dell'action painting.
Operando in questo modo si distaccò completamente dall'arte figurativa ed andò contro la tradizione di usare pennello e cavalletto, decidendo inoltre di non servirsi per il gesto artistico della sola mano: per dipingere usava tutto il suo corpo. 
All'età di 44 anni, dopo aver lottato con l'alcool per tutta la vita, la carriera di Pollock fu improvvisamente e tragicamente interrotta l'11 agosto 1956, quando perse la vita in un incidente stradale, causato dal suo stato di ebbrezza, avvenuto a meno di un miglio di distanza dalla sua casa di Springs. Con lui viaggiavano due donne: la sua amante Ruth Kligman, sopravvissuta, e la di lei amica Edith Metzger, deceduta.

Era il maggio del 1950 quando il Metropolitan Museum of Art di New York annunciò l’organizzazione di un’importante mostra dedicata all’arte contemporanea americana. Assenti dal parterre degli invitati furono proprio i pittori che a partire dalla seconda metà degli anni Trenta avevano mosso i primi passi verso un linguaggio pittorico nuovo, rivolto all’Espressionismo Astratto. 
Nel gennaio del 1951 la rivista “Life” pubblicò l’emblematica fotografia di Nina Leen che ritrasse quindici degli “Irascibles” vestiti da banchieri,  definiti tali per via di una lettera di protesta inviata al Metropolitan Museum of Art, all'indomani della loro esclusione dalla mostra. Al centro della foto Jackson Pollock, con lui, oltre a Willem de Kooning, Mark Rothko, Barnett Newman e Robert Motherwell, Adolph Gottlieb, William Baziotes, James Brooks, Bradley Walker Tomlin, Jimmy Ernst, Ad Reinhardt, Richard Pousette-Dart, Theodoros Stamos, Clyfford Still e Hedda Sterne, unica donna del gruppo.
Protagonista indiscussa della mostra è l’opera Number 27, 1950 di Pollock, forse il suo quadro più famoso, nonché prestito eccezionale, data la delicatezza e la fragilità di questo olio, oltre alle sue dimensioni straordinarie − circa tre metri di lunghezza. Il Whitney Museum ha eccezionalmente acconsentito a fare viaggiare questʼopera, alla quale è dedicata unʼintera sala di Palazzo Reale. 
Rothko, de Kooning, Kline sono presenti con alcuni tra i capolavori più rilevanti della collezione del Whitney, come Mahoning di Franz Kline (1956), Door to the River di Willem de Kooning (1960) e Untitled (Blue, Yellow, Green on Red) (1954) di Mark Rothko, accanto a opere di artisti come William Baziotes e Bradley Walker Tomlin, che con la loro produzione permettono una narrazione più completa, e diversificata, emblematica dell’epoca stessa e della prassi collezionistica del Whitney, precoce e importante sostenitore dell’Espressionismo Astratto.

Era una giornata di metà febbraio a Milano, quando sono entrata a Palazzo Reale, ma si percepivano temperature primaverili. Nonostante, appena avevo saputo della presenza di Pollock a Milano ho desiderato andare a vederlo, ero un po' dubbiosa su questa mostra perché avevo saputo che era presente un solo dipinto del celebre artista americano e pensavo che tutti gli altri quadri esposti fossero il classico contorno che, spesso, non è mai molto interessante.
Invece sono uscita entusiasta! Non solo la mostra è molto bene allestita, ma alcune tele sono davvero splendide. Appassionante poter vedere dal vivo la pubblicazione di un servizio di quattro pagine della rivista Life dell'8 agosto 1949 che si chiedeva: "E' il più grande pittore vivente degli Stati Uniti?". Ho adorato la gran parte dei dipinti con una speciale predilezione per Pollock, ovviamente, ma anche Rothko, de Kooning e Kline. Ho amato i loro quadri così ricchi di tecnica e che però grazie alla grande fantasia degli artisti mi hanno fatto spaziare e viaggiare con la mente. E' stato molto emozionante per me potere ammirare queste splendide importanti opere! Una mostra stupenda che mi è piaciuta molto e che mi sento di consigliare a tutti gli amanti dell'Espressionismo Astratto.


Pollock, Numero 27 , 1950